Parassitosi intestinali (amebiasi, giardiasi, teniasi, ossiuriasi)

Vi sono numerosi tipi e specie di parassiti che, pur con cicli biologici estremamente diversi, colonizzano l'apparato intestinale.

Nella presente scheda verranno trattati nel dettaglio:

Amebiasi

Descrizione clinica

Parassitosi intestinale, con quadri clinici di severità variabile da diarrea cronica moderata a dissenteria acuta fulminante; più rare le manifestazioni extraintestinali, tra cui l'ascesso epatico.

Agente eziologico

Entamoeba hystolitica. È un protozoo riclassificato in due specie: Entamoeba hystolitica ed Entamoeba dispar, morfologicamente identiche, e quindi indistinguibili ai comuni accertamenti, ma l'una patogena e causa del quadro clinico, la seconda non invasiva, né patogena. Ciò sta a significare che il riscontro di un Entoamoeba hystolitica nelle feci, sia in forma cistica che di trofozoita, in assenza di un quadro clinico compatibile, non è significativo di amebiasi.

Diffusione

Malattia ubiquitaria; la forma invasiva colpisce prevalentemente giovani adulti; gli ascessi epatici sono predominanti nei maschi. L'amebiasi è rara al di sotto dei 5 anni; è diffusa maggiormente in aree con condizioni igieniche carenti (alcune regioni dei tropici), in istituzioni per pazienti psichiatriche e tra omosessuali maschi promiscui. In aree con buone condizioni igieniche la malattia è limitata a gruppi familiari o istituzioni.

Fonte di infezione

È normalmente rappresentata dall'uomo, malato o portatore asintomatico di cisti.

Modalità di trasmissione

Prevalentemente di tipo indiretto attraverso l'ingestione di acqua o alimenti contaminati da feci e contenenti cisti, relativamente resistenti al cloro; la trasmissione diretta interessa per lo più omosessuali attivi.

Periodo di incubazione

Variabile da qualche giorno a diversi mesi, di solito 2-4 settimane.

Periodo di contagiosità

Per tutto il periodo di escrezione delle cisti, che può durare anni.

Provvedimenti nei confronti del malato

Va attuato un rigoroso isolamento enterico, con allontanamento dal comunità infantili o scolastiche nella fase sintomatica.

Terminato il trattamento, deve essere accertata l'avvenuta negativizzazione, presupposto indispensabile per il rientro nelle comunità infantili e nella scuola materna-elementare.

Provvedimenti nei confronti di conviventi e contatti

I contatti familiari o conviventi ed i contatti stretti di comunità devono essere sottoposti ad esami di controllo, solo se sintomatici o se hanno condiviso la presumibile esposizione (ad esempio soggiorno in aree endemiche).

Giardiasi

Descrizione clinica

Quadro clinico compatibile con un'infezione da Giardia lamblia, caratterizzata da diarrea, crampi addominali, gonfiore addominale, perdita di peso, cattivo assorbimento.

Agente eziologico

Giardia lamblia. Protozoo flagellato, che esiste in forma di trofozoita o di cisti, quest'ultima rappresenta la forma infettiva.

Diffusione

È diffusa in tutto il mondo. I bambini risultano maggiormente colpiti rispetto agli adulti.

Fonte di infezione

Uomo, anche se animali quali il castoro, il cane il gatto e altri animali domestici possono infettare le acque con feci contenenti cisti.

Modalità di trasmissione

Attraverso la via oro-fecale, con il veicolo mani, oppure attraverso il consumo di acque o alimenti contaminati.

Periodo di incubazione

Da 3 a 30 giorni ma anche oltre, mediamente 7-10 giorni.

Periodo di contagiosità

Per tutto il periodo di infezione, a volte anche per mesi.

Provvedimenti nei confronti del malato

Isolamento enterico del soggetto e allontanamento dalle collettività scolastiche e lavorative durante la fase sintomatica.
In famiglia e nelle comunità va verificata l'applicazione rigorosa e costante di norme igieniche, quali il lavaggio delle mani, prima e dopo l'utilizzo dei servizi igienici, la loro sanificazione quotidiana e l'allontanamento dei pannolini (nelle collettività 0- 3 anni) e dei rifiuti imbrattati da materiale fecale.

Provvedimenti nei confronti di conviventi e contatti

Sorveglianza sanitaria dei contatti stretti - famigliari, conviventi e compagni di asili nido e scuole materne in modo da evidenziare ulteriori casi, con effettuazione dell'esame coproparassitologico in sintomatici.
Non risulta necessaria l'individuazione dei portatori asintomatici in quanto la bonifica si è rilevata il più delle volte inefficace, come pure il loro allontanamento dalle collettività.

Teniasi e Cisticercosi

Descrizione clinica

La teniasi si presenta con modesti sintomi gastrointestinali, quali dolore addominale, nausea, diarrea. La cisticercosi è determinata dalla presenza di cisti della tenia del maiale, che possono collocarsi a livello cerebrale, provocando convulsioni, idrocefalo o altri sintomi neurologici, nel midollo, con disturbi della deambulazione, dolore o mielite trasversa.

Agente eziologico

Forma adulta della Taenia saginata (del bovino) o della Taenia solium (del maiale). La diagnosi di neurocisticercosi si basa sulla TAC o sulla RNM.

Diffusione

È diffusa in tutto il mondo, più elevata in zone sanitariamente depresse.

Fonte di infezione

Uomo: ospite definitivo di entrambe la specie.

Modalità di trasmissione

Attraverso la via oro-fecale, con il veicolo mani, oppure attraverso il consumo di alimenti contaminati (carne cruda o poco cotta).

Periodo di incubazione

Da 3 a 30 giorni ma anche oltre, mediamente 7-10 giorni.

Periodo di contagiosità

Per tutto il periodo di infezione, a volte anche per mesi/anni.

Provvedimenti nei confronti del malato

Isolamento enterico del soggetto e allontanamento dalle collettività scolastiche e lavorative durante la fase sintomatica.
In famiglia e nelle comunità va verificata l'applicazione rigorosa e costante di norme igieniche, quali il lavaggio delle mani, prima e dopo l'utilizzo dei servizi igienici, la loro sanificazione quotidiana e l'allontanamento dei pannolini (nelle collettività 0- 3 anni) e dei rifiuti imbrattati da materiale fecale.

Provvedimenti nei confronti di conviventi e contatti

Sorveglianza sanitaria dei contatti stretti - famigliari, conviventi e compagni di asili nido e scuole materne in modo da evidenziare ulteriori casi, con effettuazione dell'esame coproparassitologico in sintomatici.
Non risulta necessaria l'individuazione dei portatori asintomatici in quanto la bonifica si è rilevata il più delle volte inefficace, come pure il loro allontanamento dalle collettività.

Ossiuriasi

Descrizione clinica

Comune parassitosi intestinale, spesso asintomatica; possibili manifestazioni sono prurito perianale, disturbi del sonno ed irritabilità.

Agente eziologico

Enterobius vermicularis è un nematode intestinale.

Diffusione

Malattia ubiquitaria; prevalente nei bambini in età scolare, anche per il meccanismo di autoinfestazione.

Fonte di infezione

Uomo.

Modalità di trasmissione

Attraverso l'ingestione di uova veicolate dalle mani o indirettamente da abiti o effetti letterecci.

Periodo di incubazione

Dall'ingestione delle uova, il ciclo biologico con maturazione delle femmine che depongono nuovamente le uova richiede da 2 a 6 settimane.

Periodo di contagiosità

Per tutto il periodo di deposizione delle uova in regione perianale; le uova sopravvivono nell'ambiente esterno cira 2 settimane.

Provvedimenti nei confronti del malato

Va attuato l'isolamento enterico, con particolare attenzione, nei bambini più piccoli dell'igiene personale e del lavaggio ripetuto delle mani. Non è previsto l'allontanamento.

Provvedimenti nei confronti di conviventi e contatti

I contatti familiari o conviventi è opportuna la ricerca delle uova, tramite scotch test.