Sifilide

Descrizione clinica

È una malattia infettiva acuta o cronica distinta in tre stadi:

Sifilide primaria: è caratterizzata da una o più ulcere con essudato sieroso (sifiloma primario) che interessano la cute e le membrane mucose colpendo per lo più i genitali e possono differire nell'aspetto clinico;

Sifilide secondaria: è lo stadio successivo dell'infezione che inizia dopo 1-2 mesi, ed è caratterizzato dalla comparsa di lesioni maculo-papulari localizzate o diffuse, che classicamente coinvolgono il palmo delle mani e la pianta dei piedi.Possono essere presenti linfoadenopatia generalizzata, febbre, malessere, splenomegalia e artralgia.

Sifilide terziaria: si verifica nel 15-20% dei luetici non trattati, da 1 a 10-20 anni dopo l'infezione. È caratterizzata dalla sifilide cardiovascolare, dalla comparsa di gomme cutanee, ossee e viscerali che si presentano dopo alcuni anni dall'infezione primaria. La sifilide latente decorre nel periodo che segue l'infezione ed in cui il soggetto è sieroreattivo, ma non presenta nessuna sintomatologia anche se sono presenti i patogeni nell'organismo della persona infetta. Se l'infezione è stata acquisita entro l'anno precedente viene definita sifilide latente precoce, tutti gli altri casi vengono indicati come sifilide latente tardiva.

Agente eziologico

Il Treponema pallidum è una spirocheta estremamente fragile e scarsamente resistente nell'ambiente.

Diffusione

È diffusa ovunque. La sifilide è più prevalente nelle aree urbane che in quelle rurali e in alcune culture più nei maschi che nelle femmine, predilige l'età giovanile, epoca di maggiore attività e promiscuità sessuale.

Fonte di infezione

Uomo.

Modalità di trasmissione

La sifilide si trasmette per contatto diretto con gli essudati infetti delle lesioni, di cute e di mucose di persone infette, prevalentemente durante i contatti sessuali.
La trasmissione può avvenire anche tramite trasfusioni di sangue se il donatore si trova nelle fasi iniziali della malattia.
La trasmissione fetale si verifica per passaggio diretto dell'agente infettante dalla madre al feto attraverso la placenta o durante il parto. L'avvenuto contagio, può determinare aborto, ritardo di accrescimento fino ad un quadro di sifilide congenita che presenta lesioni a carico delle ossa, delle cartilagini, della cute e delle mucose.

Periodo di incubazione

Varia da 10 a 90 giorni, di solito 3 settimane.

Periodo di contagiosità

La contagiosità è possibile quando sono presenti le lesioni mucocutanee umide della sifilide primaria e secondaria. Le lesioni della sifilide secondaria possono recidivare con frequenza sempre minore durante i primi 4 anni dall'infezione ed è comunque rara dopo il primo anno.
I neonati infetti possono presentare lesioni umide mucocutanee più diffuse rispetto a quelle della madre, e rappresentano pertanto una fonte potenziale di infezione.

Provvedimenti nei confronti del malato

Isolamento da contatto ed ematico sino a risoluzione clinica, dopo trattamento. I pazienti devono astenersi dai rapporti sessuali fino a completamento di adeguata terapia ed alla scomparsa delle lesioni.

Provvedimenti nei confronti di conviventi e contatti

Identificare, sottoporre a controlli sierologici e trattare adeguatamente tutti i contatti sessuali con persone affette da sifilide acquisita negli ultimi 3 mesi.
I neonati di madri sieroreattive devono essere trattati con specifico antibiotico, indipendentemente dal trattamento effettuato dalla madre in gravidanza.

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