Tifo (febbre tifoidea e paratifoidea)

Descrizione clinica

Patologia causata dalla Salmonella typhi o paratyphii spesso caratterizzata da una manifestazione insidiosa di febbre continua, cefalea, malessere, anoressia, bradicardia relativa, stitichezza o diarrea e tosse secca. Si verificano peraltro numerose infezioni lievi e atipiche.

Agente eziologico

Salmonella typhi, Salmonelle paratyphi A, B, C.

Diffusione

In tutto il mondo, con particolare concentrazione nelle aree a basso tenore igienico-sanitario.

Fonte di infezione.

Uomo. Raramente animali domestici per la paratifoide.

Modalità di trasmissione

Cibo e acqua contaminati da feci e urine di pazienti e portatori. Lo stato di portatore può far seguito ad una malattia acuta o ad infezioni moderate o anche sub cliniche; è più comune in persone infettatesi nella mezza età, specialmente donne; i portatori presentano di frequente anomalie del tratto biliare.
In alcune parti del mondo importanti veicoli comprendono frutti di mare, latte e prodotti di latte contaminati. Le mosche possono infettare cibi in cui gli organismi poi si moltiplicano.

Periodo d'incubazione

Abitualmente da 1 a 3 settimane, ma può variare da 3 giorni a 3 mesi a seconda della dose infettante.

Periodo di contagiosità.

Fintanto che i microrganismi sono presenti nelle feci, dalla prima settimana di malattia per tutta la durata della convalescenza, nei soggetti sottoposti a terapia antibiotica efficace; nel 10% dei casi non trattati l'eliminazione può continuare anche per mesi dall'esordio. Il 2-5% dei pazienti diviene portatore cronico.

Provvedimenti nei confronti del malato.

Isolamento enterico ed allontanamento da collettività o da attività lavorative quali manipolazione di alimenti, assistenza sanitaria ed all'infanzia, fino a 3 coprocolture eseguite a giorni alterni, da effettuarsi non prima di due giorni dalla sospensione della terapia antimicrobica. In caso di persistente positività, mantenimento delle misure e ripetizione della procedura dopo un mese di distanza.

Provvedimenti nei confronti di conviventi e di contatti

Sorveglianza sanitaria per la ricerca di altri casi di infezione e della fonte di esposizione, con particolare riguardo a storie di viaggi in aree endemiche e alle abitudini alimentari ed effettuazione di coprocoltura ai conviventi e ai contatti stretti.
Se il caso è avvenuto in asilo nido o scuola materna e non emerge chiaramente dall'indagine epidemiologica la fonte di infezione, la coprocoltura va estesa alla classe coinvolta.
Allontanamento dei conviventi e dei contatti stretti dalle attività che comportino la manipolazione o distribuzione di alimenti, l'assistenza sanitaria e quella all'infanzia, fino a risultato negativo di 2 coprocolture eseguite su campioni prelevati a non meno di 24 ore di distanza l'uno dall'altro
La vaccinazione antitifica è di valore limitato in caso di esposizione a casi conclamati, mentre può essere utile in caso di convivenza con portatori cronici.

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