Malattia virale caratterizzata da una sintomatologia improvvisa e sintomi costituzionali seguiti da breve remissione e ripresa della febbre, con le seguenti manifestazioni: epatite, albuminuria e, in alcuni casi, blocco renale, shock ed emorragie generalizzate.
Arbovirus appartenente alla famiglia dei Flaviviridae.
Il virus è endemico in certe zone tropicali dell'Africa e dell'America centrale e australe. Il numero delle epidemie è in aumento dai primi anni ottanta.
Nelle aree urbane l'uomo e le zanzare, prevalentemente Aedes aegypti; nelle foreste i vertebrati (principalmente scimmie) e zanzare.
Nelle aree urbane e in certe aree rurali è trasmessa per la puntura di zanzare Aedes aegypti. Nelle foreste altre zanzare infettano prevalentemente le scimmie, ma anche l'uomo. Le zanzare generalmente pungono nelle ore diurne; la trasmissione avviene fino a 2.500 metri di altitudine. La malattia è altamente trasmissibile dove coesistono molte persone suscettibili e una larga presenza di zanzare vettori; non è trasmissibile per contatto e attraverso veicoli comuni.
Da 3 a 6 giorni.
Il sangue dei pazienti è infettivo per le zanzare da poco prima dell'inizio della febbre e per i primi 3-5 giorni della malattia. Il periodo di incubazione estrinseco nell'Aedes aegypti è comunemente di 9-12 giorni; una volta infettate, le zanzare rimangono contagiose per sempre.
In caso di ricovero ospedaliero devono essere osservate le precauzioni standard.
Non sono necessari interventi.