Si tratta di una malattia batterica acuta caratterizzata da due manifestazioni cliniche distinte, "la malattia del legionario" e "la febbre di Pontiac". La prima è caratterizzata clinicamente da un quadro di polmonite; la seconda da una sintomatologia simile all'influenza caratterizzata da febbre, cefalea, mialgia e da tosse secca, con guarigione spontanea senza terapia dopo 2-5 giorni e con nessun segno di polmonite.
Sono stati identificati oltre 42 differenti tipi di Legionella; meno della metà sono patogeni per l'uomo. Legionella Pneumophila è responsabile di oltre il 90% delle legionellosi nell'uomo. Sono state identificati più di 14 sierotipi di Legionella pneumophila; il sierogruppo 1 è responsabile dell'80% dei casi.
In tutto il mondo; anche se i casi possono verificarsi durante tutto il corso dell'anno, sono più comuni in estate e in autunno. Gli ultimi rapporti dell'Istituto Superiore di Sanità indicano un incremento dei casi notificati ( 639 nel 2002), con una riduzione percentuale di quelli contratti in ambito nosocomiale o durante viaggi.
Uomo.
Il serbatoio naturale è rappresentato dai corpi idrici quali, specchi lacustri, corsi d'acqua, acquedotti, impianti idrici, sistemi di riscaldamento dell'acqua, piscine, torri di raffreddamento dei sistemi di condizionamento dell'aria, oppure condensatori di evaporazione, umidificatori, vasche a getto d'acqua, apparecchiature per terapie respiratorie.
La trasmissione avviene per inalazione di aerosol contaminati; raramente può verificarsi attraverso ingestione e/o aspirazione di acqua contaminata. Quadri clinici di malattia più grave tendono a verificarsi con l'aumentare dell'età (la maggior parte dei casi ha almeno 50 anni).
Per la malattia dei legionari abitualmente da 2 a 10 giorni, più frequentemente 5-6 giorni.
Per la febbre di Pontiac da 5 a 66 ore più frequentemente 24-48 ore.
Non sono descritti casi dovuti a contagio interumano.
Raccomandate le precauzioni standard.
Nessun intervento è necessario nei confronti di famigliari e collettività scolastiche o lavorative. E' tuttavia importante condurre un'accurata inchiesta epidemiologica, col significato di individuare eventuali altri soggetti esposti alla fonte di infezione, da sottoporre a sorveglianza sanitaria, per circa 10-15 giorni.
Vanno sottoposti a disinfezione e pulizia periodica (almeno semestrale) gli impianti di condizionamento "aperti" (ove cioè l'acqua di raffreddamento o umidificazione viene a contatto con l'aria immessa nell'ambiente), i sistemi di accumulo e riscaldamento (bollitori) dell'acqua calda ad uso igienico, anche in caso non vi sia stato isolamento dell'agente patogeno. Controllo, con prelievo, degli impianti di condizionamento e di distribuzione dell'acqua potabile. Eventuale bonifica e disinfezione degli stessi mediante clorazione e/o riscaldamento dell'acqua circolante a temperature superiori a 60°C.