Megaloeritema infettivo (quinta malattia)

Descrizione clinica

Malattia virale caratterizzata da febbre, con esantema caratteristico di color rosso intenso con l'aspetto di "guance schiaffeggiate". Negli adulti il rash è spesso atipico o assente ma possono manifestarsi artralgie o artriti che durano da qualche giorno a qualche anno. Nelle persone affette da anemia si possono verificare complicazioni quali crisi aplastiche transitorie. Il 25% e oltre delle infezioni è asintomatico.

Agente eziologico

Parvovirus B19 umano a DNA; si replica soprattutto nei precursori cellulari della serie rossa.

Diffusione

In tutto il mondo, è molto comune nei bambini. Nelle zone temperate epidemie in inverno e primavera con una periodicità di 3/7 anni.

Fonte di infezione.

Uomo unico ospite conosciuto

Modalità di trasmissione.

Attraverso il contatto con secrezioni respiratorie infette; inoltre per trasmissione verticale da madre a feto. La contagiosità in ambito famigliare è intorno al 30%; in comunità scolastiche sono riportati dati variabili dal 10 al 60%.

Periodo di incubazione.

Variabile; da 4 a 20 giorni. L’esantema e i sintomi articolari compaiono dopo 2-3 settimane dall’infezione.

Periodo di contagiosità.

Nelle persone con il sintomo di solo rash la contagiosità è maggiore prima dell’esordio del rash e probabilmente nullo dopo. I soggetti con crisi aplastica sono contagiosi fino a una settimana dopo l’esordio; i soggetti immunosoppressi con infezione cronica e anemia possono rimanere contagiosi per mesi o anni.

Provvedimenti nei confronti del malato

Isolamento funzionale di tipo respiratorio, con adozione di precauzioni standard. Non devono essere previsti né l’allontanamento né periodi di esclusione dalla frequenza in collettività.

Provvedimenti nei confronti di contatti e conviventi.

Precauzioni per le secrezioni respiratorie (lavaggio frequente delle mani, eliminazione fazzoletti, non commistione nell’uso delle posate). Donne in gravidanza: devono seguire le precauzioni standard ed evitare il contatto ravvicinato boccabocca. Possono eseguire test sierologico per la ricerca anticorpi IgM e IgG anti B19 per determinare la suscettibilità all’infezione.

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