Malattia batterica che si manifesta generalmente come gastroenterite acuta con diarrea, dolori addominali, nausea e a volte vomito.
Lo spettro eziologico è ampio e la prevalenza dei sierotipi cambia da paese a paese; in genere in una data area, la maggioranza dei casi è rappresentata da un numero limitato di sierotipi. Nei Paesi Europei , i sierotipi più frequentemente isolati sono S. typhimurium e S. enteritidis.
Malattia diffusa in tutto il mondo, con un tasso di incidenza maggiore tra neonati e bambini; può manifestarsi in forma di piccole epidemie.
E' rappresentata da un'ampia varietà di animali domestici e selvatici, tra i quali polli, suini, bovini, roditori e animali domestici come cani, gatti, tartarughe marine ed acquatiche, iguane, pulcini. L'uomo può fungere da serbatoio, nel caso di pazienti convalescenti, malati con forme lievi d'infezione o malattia non diagnosticata.
Oro-fecale, attraverso l'ingestione di alimenti contaminati dalle feci di una persona o di un animale infetto. Gli alimenti che più frequentemente agiscono da veicolo dell'infezione sono uova, latte e derivati, carne e pollame e loro derivati. La trasmissione oro-fecale da persone a persona è possibile, specialmente quando è presente diarrea; bambini e adulti con incontinenza fecale rappresentano un rischio più elevato di trasmissione rispetto ai portatori asintomatici.
Da 6 a 72 ore, generalmente 12 - 36 ore.
Da alcuni giorni prima, a diverse settimane dopo la comparsa della sintomatologia clinica. E' possibile l'instaurarsi di uno stato di portatore cronico, soprattutto nei bambini, favorito dalla somministrazione di antibiotici.
Sorveglianza sanitaria per almeno 7 giorni, nel caso in cui l'inchiesta epidemiologica evidenzi l'esposizione ad una fonte comune di contagio. Nei conviventi e/o contatti asintomatici non è indicata l'esecuzione di coprocolture.